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cappuccio di protezione

A tale dettaglio sono assegnati i compiti seguenti:

  • proteggere la filettatura d'innesto contro sedimenti di impurità 

  • bloccare perdite esterne di liquido in caso di un guasto del otturatore del innesto. 

Per prevenire allo smarrimento, i cappucci sono collegati agli innesti, per mezzo di

  • catenella

  • filo di nylon oppure di acciaio 

  • laccio stampato di materiale termoplastico

Gli stessi pezzi sono usati sia per la protezione degli innesti e nel contempo anche da dado ghiera per i microraccordi sui tubi flessibili.
In ambo i casi le esigenze sono le stesse :
La costruzione deve consentire l'avvitamento manuale (senza ausilio di chiavi), anche quando l'impianto idraulico si trova in pressione. A tale scopo, la superficie esterna dei cappucci abitualmente é zigrinata, su un diametro da ca. 19 mm.

innesti_prest_capp_foto.jpg

Su una buona superficie di contatto, ogni dito può trasmettere una spinta da circa Kp 5. Ne consegue una coppia da M = 0.1 Kpm. Tale coppia generata per mezzo di due dita abitualmente é sufficiente per sbloccare un innesto di controllo, fino ad una pressione di esercizio da 210 bar (vedasi anche capitolo "forza di sblocco").

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Per poter sbloccare gli innesti di controllo anche a pressioni superiori può essere d'aiuto l'impiego di una chiave per esagoni. Per tale motivo, RAICO, da primo fabbricante ha proposto l'esecuzione combinata; esagono con superficie parzialmente zigrinata. Tale versione é alquanto utile anche in caso di emergenza, per poter continuare il ciclo produttivo di una macchina, anche dopo il guasto di un innesto di controllo.

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Il differente impiego dei cappucci é illustrato nel disegno. Mentre nel caso A) il cappuccio serve da dado ghiera per il raccordo sul tubo flessibile, nel caso B) questo serve semplicemente da protezione
sul innesto di controllo. In A) il perno del raccordo fa prima tenuta sulla guarnizione incorporata, per quindi sbloccare l'otturatore del innesto.
Utilizzato semplicemente da protezione B), il dado ghiera é munito di una spina più corta, che fa tenuta radiale sulla guarnizione, ma non sblocca l'otturatore. In tale modo é garantita una sicurezza supplementare.

L'illustrazione a fianco mette in evidenza le molteplici possibilità nell'esecuzione dei cappucci:

innesti_prest_capp_3.gif

Per il collegamento del cappuccio agli innesti di controllo, RAICO offre due possibilità essenziali:

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Quella con laccio stampato in PA-NYLON 11 e la versione con catenella.

La prima possibilità offre considerevoli vantaggi. E' particolarmente comoda, non vibra e non si attorciglia.
La versione con catenella può rivelarsi necessaria su impianti particolari, specie per impianti navali, quando le norme di sicurezza vietano l'impiego di qualsiasi materiale termoplastico. (Spesso non é accettato nemmeno da isolante per cavi elettrici).

La resistenza alla trazione per i lacci e le diverse catenelle é illustrata nei grafici. Per i lacci, la resistenza può essere variata a piacimento, variando adeguatamente la loro sezione. Utilizzando da materiale termoplastico il PA-NYLON 11 (al posto di materiali meno pregiati: PVC, Polietilene, ecc.), si ottiene l'enorme vantaggio, che anche a seguito di estreme sollecitazioni, il laccio riprende la sua forma iniziale, con minima deformazione permanente.
La differenza sostanziale é facilmente visibile, paragonando il grafico fig. I) con quello a fig. II).

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Le catenelle invece non riprendono affatto la forma iniziale. Superata la sollecitazione limite, le singole maglie si disfano. 

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Tenendo conto delle citate premesse, risulta del tutto incomprensibile l'esecuzione di CAPPUCCI IN MATERIALE TERMOPLASTICO. Sono offerte sul mercato versioni ricavate da diversi materiali e con diverse qualità costruttive. Sottoponendo le versioni di apparente robustezza ad una prova di scoppio, si ottiene il grafico a fianco.

Lo scoppio si verifica già ad una pressione limite da appena 160 bar. (Questo risultato ad una temperatura ambiente. Ad una normale temperatura di funzionamento di un impianto idraulico, la pressione limite si riduce ulteriormente).

Premettendo un grado di sicurezza non inferiore a 3, questo significa, che tale tipo di cappuccio di protezione trova il suo limite d'impiego per impianti che lavorano ad una pressione non oltre 50 bar!

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